FUGA
Si spostava veloce sulla striscia di grigio che scorreva negli occhi, interrotta da brevi, sfuggenti colori. Ai lati spiavano oggetti sfumati, ansiosi di sciogliersi e perdersi in quel mondo lontano e passato. Era saldo il volante tra le dita contratte, il piede sicuro nel tenace calcare, gli occhi precisi a valutare distanze. Si spostava veloce sulla striscia di grigio, ai lati spiavano oggetti sfumati, ansiosi di perdersi tra ciò che aveva lasciato. Era giallo, era rosso, era bianco, eran ruote e metallo, gusci d’altre esperienze, altri incerti cercare, altri vani scavare. Avanzava e lasciava alle spalle ogni altro fuggire. Inciampava la sera tra nubi e saette, il vento oscillava nei rami, negli alberi curvi e nei pochi cartocci dispersi. Negli occhi quel grigio, e altri grigi nei persi sorrisi, nei muti pensieri lasciati a sperare. Era rosso, era giallo, era bianco, eran ruote e metallo, gusci d’altre esperienze, altri vani cercare, altri incerti