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Visualizzazione dei post da 2013

...io questi confini....

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...io questi confini imposti al tempo non li ho mai capiti...un nuovo anno?...nuovo?...anno?.... questo caotico susseguirsi di fatti  si può forse imbrigliare, definire ? gli attimi vissuti, le sensazioni, le emozioni io preferisco viverli senza dare loro limiti e spazi preconfezionati. e il tempo, questa invenzione umana così sopravvalutata, non mi condizionerà mai...mai....

NEVE

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Neve a sbalzo nel sole. E il cielo s'allaga di soffici manti di luce soffusi di freddi sussurri di tenere nubi. luisa gavazza dic. 2013

"Se alzi un muro...

  "Se alzi un muro, pensa a ciò che resta fuori!"   Italo Calvino - "Il barone rampante"      

ABITI

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Abiti fuori stagione attendono altre estati. Vuoti di vita appesi alla polvere. Scarne sembianze sottese di inutilità. l.g.  19/10/2013

QUALCOSA - VIDEOPOESIA: Testo: Luisa Gavazza - Musica : Giuseppe Gavazza - Foto: Elisabetta Molinario

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Testo: Luisa Gavazza Musica : Giuseppe Gavazza Foto: Elisabetta Molinario

CONOSCO

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Conosco la tua rabbia riposta a macigno sul cuore, la tua lieve ironia scandita da un ritmo di luce, il tuo sguardo affondato nel buio a cercare speranze. E attendo, nel lungo silenzio che accoglie l'assenza, la lima, la plasma, la insegue, ne traccia i contorni e li sfiora. luisa gavazza (31 agosto 2013)

ESTATE

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Atmosfera sonnecchiante in una città ancora assente. Caldo torpore avvolge la mia mente che cauta resta silenziosa e latitante. luisa gavazza agosto 2013

L’INVENTORE

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                                  Nacque un bimbo. Nell’immensa, caotica città quasi nessuno se ne accorse, ma i suoi    genitori,   scambiandosi teneri sguardi complici, gioirono e lo ammirarono estasiati, come se fosse il primo ed unico bimbo al mondo. Il padre, d’età piuttosto avanzata, aveva preso moglie pochi anni prima; lei, molto più giovane, si era innamorata della sua dolcezza e dei suoi modi gentili ed affettuosi. Desideravano un figlio come si desidera qualcosa di irripetibile ed unico, con entusiasmo e gioia. Il piccolo giunse in un mattino piovoso di ottobre ed essi decisero, o meglio, il padre decise, di dargli nome Leonardo, convinto che sarebbe stato di   buon auspicio. Egli, infatti, aveva sempre desiderato diventare “inventore” ma, chissà perché, ogni volta che realizzava qualcosa di nuovo non faceva in tempo a richiedere il brevetto   che qualcuno lo precedeva; e così non gli rimaneva altro da fare che confondersi tra la folla, restan

GUARDARTI (PER STEFANO CUCCHI E CHI COME LUI...)

Guardarti è pensarti, è guardare il dolore inferto da chi cela nei bui pensieri un ghigno bestiale. Guardarti è scavare nello spasimo bruciante che trafigge, al vederti, la mente, e rifiuta dell’uomo l’inumano, feroce colpire. Guardarti è sentire che sei vita oltraggiata e soppressa, immolata al potere e al delirio, al gesto brutale. Si rannicchia il pensiero e contorce, ma ora certo sovrasti ogni idea di ferocia nei pensieri rimasti. l.g. 2009

AL DI LA' DEL MURO ( PER CHI HA PERSO LA LIBERTA')

Immagino il vento e il suo fluido vagare, immagino il suono che fa tra quei rami e il suo sciogliersi muto nell’erba che un tempo accoglieva i tuoi fianchi ed i miei. Osservo la luce che gioca al di là di quel muro e la luna che torna mi appare come un lento miraggio. Immagino il tuo camminare e il tuo sguardo sperduto e il tuo vano, confuso aspettare. l.g.

L’INTROSCOPIO ( un mio racconto di qualche anno fa...)

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L’avevo visto in una vetrina passeggiando in una via del centro, una viuzza stretta e dimenticata, con case scolorite dal tempo, bucati stesi ad asciugare appiccicati ai muri tra una finestra e l’altra, odori di fritto e di muffa. Il negozietto era polveroso, non c’era insegna di sorta ed esibiva apparecchiature per me strane e misteriose, esposte maldestramente in disordine e con biglietti esplicativi scritti a mano, in rosso, che esplicavano poco. Davanti ad uno dei marchingegni, che aveva attirato la mia attenzione per il suo bel  colore azzurro e quindi spiccava nel  grigiore generale, c’era scritto: "INTROSCOPIO", ma  mentre per gli altri apparecchi era indicato il prezzo, di questo non si rivelava e veniva lasciato alla fantasia dei passanti. Assomigliava a un telescopio, ma era di piccole dimensioni, non troppo complesso, mi incuriosiva e decisi di  entrare nel negozio per chiedere informazioni: poteva essere un bel regalo per il compleanno di mio figlio

AFFANNO

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Respiri l'affanno, il gelido soffio che spegne, che strappa e sconvolge. Respiri l'affanno nel grigio silenzio di un giorno mischiato al dolore. Disperdi pensieri, sprofondi e risali, accogli speranze, ti perdi e ritrovi. l.g. - Maggio 2013

ADORO IL VENTO

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Adoro il vento che sconvolge le certezze, i volti falsi e l'ordine stravolge, riflette le mie inquiete ribellioni, schiaffeggia insulta, con impeto sospinge, attrae divelle, accoglie e poi respinge. l.g. - maggio 2013  

ROMANZO IN 10 PAROLE

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Entrò, la riconobbe...trent'anni spazzati via in un baleno. l.g.    

CARTAGINE - il CST

"Non c'e' un passato a cui tornare. C'e' un presente in cui emanciparsi" (CST)

CHIUDO GLI OCCHI

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Chiudo gli occhi e ti cerco sui sentieri scavati dal vento, nelle ombre tagliate da brividi e pianto, nella sera che lascia una scia di ignoti orizzonti. Chiudo gli occhi e ti sento nel silenzio che rende più lenti i ricordi e nell'eco di un passo vicino, nella mano che lesta mi sfiora. E nel chiudersi lento del giorno ti attendo. luisa gavazza aprile 2013

BELLA

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 BELLA Bella la mia città quando il cielo l’ammanta d’azzurro e, nell’aria che fredda s’infrange sul viso, s’avvolge di tersi profili innevati. O quando un capriccio improvviso la scuote di fremiti d’acqua e il cammino risciacqua il mio passo che in fretta volge al ritorno. E ancora più bella se il vento la desta da incauto torpore, le attorciglia e sconvolge le chiome e le alza le vesti ai balconi. Bella la mia città e l’incanto che le donano i giochi delle tante stagioni. luisa gavazza da "Ali . Musica Poesia Immagini"   di luisa gavazza e max santiglia

VUOTO DI VITA

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Vuoto di vita immenso per questo tuo partire, per le parole perdute ed i pensieri. Un'onda di vento a ricomporli, un'onda di cielo a ricrearli, un'onda di sole ad inventarli. l.g. 19/03/'13

La finestra che preferisco...

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  La finestra che preferisco...

NEVE

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Candida mano accarezza la terra e la nasconde. Morbidi contorni, soffice lucentezza, sognante realtà che presto scompare. luisa gavazza da "Rallenta il passo"

CRISALIDE

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Cieca solitudine che attende racchiusa in un battito di buio, avvolta in un’unica carezza sensibile al richiamo della vita. Immobile sogno di futuro, districa indugi ed estenuanti attese. Ignoto intorno, inconsapevole ed immenso, che già sa di tepori, di agili movenze e di colori. da "Crisalide" di luisa gavazza e max santiglia

A volte....

E' che a volte ti chiedi se gli altri hanno la stessa visuale, se la loro retina recepisce come la tua le immagini....(altro che ipermetropia...) ti lasciano lì, senza parole, perchè le loro, di parole, sono davvero eccessive...le loro immagini davvero deformate da mille pregiudizi e false supposizioni... e non resta che chiudere gli occhi....per provare a capire...o a non capire....

Leggo gli usati perché le pagine molto sfogliate e.... (Erri De Luca)

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"Leggo gli usati perché le pagine molto sfogliate e unte dalle dita pesano di più negli occhi, perché ogni copia di libro può appartenere a molte vite e i libri dovrebbero stare incustoditi nei posti pubblici e spostarsi insieme ai passanti che se li portano dietro per un poco e dovrebbero morire come loro, consumati dai malanni, infetti, affogati giù da un ponte insieme ai suicidi, ficcati in una stufa d'inverno, strappati dai bambini per farne barchette, insomma ovunque dovrebbero morire tranne che di noia e di proprietà privata, condannati a vita in uno scaffale". da " Tre cavalli" di Erri De Luca

INCONTRO

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Inedito sentire, si rivela tra il fruscio di un colore e un riflesso scordato. Emozione improvvisa da incidere nella pietra levigata dello sguardo. l. g.

Le prime foto della cometa di Pasqua (sarà di cioccolato..? :-) - fonte www.focus.it

Ancora una manciata di giorni e poi non si farà che parlare di lei, degna erede della famosa Hale-Bopp. La cometa C/2011 L4 Pan-STARRS, o cometa di Pasqua, come è stata ribattezzata, si manifesterà nel nostro emisfero, in tutto il suo splendore, a partire dal 5 marzo. Per ingannare l'attesa, ecco le prime, spettacolari immagini scattate da chi, dall'altra parte del mondo, ha già avuto la fortuna di osservarla.   fonte: www.focus.it

NODO

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Puntellare il vuoto per non implodere, sciogliere il nodo che attrae nell'onda impetuosa che avvinghia s'innalza trascina rallenta scompare. luisa gavazza

DITA

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Le dita carezzano il lucido legno, levigato, lisciato da migliaia di lievi pressioni, movimenti distratti e appannati appena riflessi nei lenti pensieri . I vetri allargan lo sguardo su un cielo d’azzurro, trasparente cristallo che sa di mare e di scogli, di anfratti tra ruvide rocce e di sole. Il mite rumore dell’acqua sussurra ritmando nel gioco di voli lontani un impeto dolce e sommesso. Le dita accarezzano piano il lucido legno, ne colgon la vita dispersa da tempo tra i rami ed i nidi. La vita che, nelle dita, ancora si sente, diffonde ed ascolta la vita.                   luisa gavazza                  da "Ali . Musica Poesia Immagini"  di luisa gavazza e max santiglia     

Fili d'erba - Videopoesia di Luisa Gavazza e Max Santiglia

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  Poesia "Fili d'erba" di Luisa Gavazza. Da "Ali . Poesia Musica Immagini" di Luisa Gavazza e Max Santiglia Voce: Max Santiglia Musica : Emiliano Melis, Max Santiglia Video: Luisa Gavazza, Max Santiglia

"Ali . Poesia Musica Immagini"

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voce e chitarra: max santiglia sax: salvatore parisi violoncello: ferdinando vietti poesie: luisa gavazza brano: impressioni di settembre : pfm

DISTANZA

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La distanza traccia labili confini, il tempo s'intromette tra le ombre. Immagini sfocate tracciate da dita ormai lontane e stanche. luisa gavazza

TRASPARE

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Traspare ed è inutile dire o negare, è evidente come un segno lasciato dal mare sulla ruvida roccia al costante passaggio, come un fascio di sole che trafigge la sera e ne sbalza da dietro le quinte una lama di luce, ome un suono che rovente infuoca le note più tenui e le rende impetuose e avvolgenti. Traspare, ed è inutile dire, o negare. luisa gavazza da "Ali . Musica Poesia Immagini" di luisa gavazza e max santiglia

VIVEVA

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All’ombra di alti palazzi intristiti e consunti, sommerso dalla voce urlante e sguaiata della piazza antistante, smarrito tra frettolosi passi distratti di vite altrettanto disperse, viveva. Tra mura assiepate, rinchiuse tra il grigio del cielo e l’asfalto, divideva uno spazio ristretto con altri. Il giorno era ormai sul calare, le luci indistinte dai vetri giungevano come un cenno d’addio. Una voce secca e decisa, senza alcuna incertezza, varcava lo spazio assai breve tra lui ed i vicini. Ascoltava in silenzio, sentiva sgomento. Quell’odio riusciva a strappare ogni altro pensiero, neppure sapeva da chi provenisse e a chi fosse diretto, ma la lunga sequela di violente parole lo sommergeva, annientava, lasciava dolore. Viveva all’ombra di alti palazzi intristiti e consunti, tra le mura assiepate, rinchiuse tra il grigio del cielo e l’asfalto. Divideva uno spazio ristretto con altri. Ascoltava e nella mente plasmava un futuro diverso, lontano da urla, da piazze assorda