La casa sulla collina
La mia nonna paterna viveva nell’astigiano, in una vecchia casa sulla collina, l’ultima, dove la strada finiva. Abitava in quattro stanze, due al piano terreno e due ricavate dal fienile, unite da una stretta e ripidissima scala che a salirla toglieva il fiato e a scenderla si rischiava l’osso del collo. Nella cascina vivevano anche tre famiglie di contadini. Una di queste mi è rimasta impressa nella memoria perché viveva in condizioni di arretratezza; non avendo sufficienti mezzi di sussistenza allevavano colombi per nutrirsene ed avevano anche convinto uno zio dalle carenti capacità cerebrali che la parte migliore del formaggio è la crosta. Non avevano apportato modifiche alla casa originale e la cucina era un vero e proprio antro oscuro, cui si accedeva scendendo due scalini di pietra; al centro del locale c’era la stufa a legna e in un angolo una panca su cui c’era sempre qualcuno che dormiva. L’odore di fumo e sporcizia ed il sorriso sdentato che ci accoglieva sul viso